La cassa integrazione è uno strumento fondamentale per le aziende in difficoltà temporanea, poiché permette di sospendere o ridurre l’orario lavorativo dei dipendenti senza interrompere il rapporto di lavoro.
Questo ammortizzatore sociale rappresenta una soluzione sia per il datore di lavoro che per i dipendenti, ma è importante capire bene quanto costa la cassa integrazione al datore di lavoro e quali sono i contributi che restano a carico dell’azienda.
Nei prossimi paragrafi, approfondiremo i costi che il datore di lavoro deve sostenere, come funziona la cassa integrazione e quante settimane un’azienda può utilizzarla. Infine, vedremo come realtà come Deaform possono supportare le imprese nella gestione delle risorse umane.
Quanto costa la cassa integrazione al datore di lavoro?
Chi paga i contributi in cassa integrazione?
Quando un’azienda accede alla cassa integrazione, i costi per il datore di lavoro non vengono completamente azzerati.
in particolare, l’impresa è tenuta a versare una contribuzione addizionale, il cui importo dipende dalla causa che ha reso necessaria la sospensione o la riduzione dell’attività lavorativa:
- 9% della retribuzione persa nei primi 52 settimane di cassa integrazione;
- 12% della retribuzione persa tra la 53esima e la 104esima settimana;
- 15% della retribuzione oltre la 104esima settimana.
Questi costi si applicano generalmente alla cassa integrazione ordinaria (CIGO) e alla cassa integrazione straordinaria (CIGS). Tuttavia, esistono esenzioni per le aziende in situazioni particolarmente gravi o in casi specifici stabiliti dalla normativa.
Cosa paga il datore di lavoro in caso di cassa integrazione?
Oltre alla contribuzione addizionale, il datore di lavoro deve continuare a versare i contributi figurativi a favore dei lavoratori, calcolati sull’importo della retribuzione che avrebbero percepito senza la cassa integrazione. Anche se l’INPS copre una parte degli oneri, l’azienda mantiene una responsabilità economica.
Inoltre, è importante sapere che, durante la cassa integrazione, l’azienda può essere coinvolta nella gestione dei dipendenti in termini di formazione e riqualificazione professionale.
Proprio per questo motivo, affidarsi a partner specializzati può facilitare la gestione organizzativa e strategica delle risorse.
Quanta cassa integrazione può fare un’azienda?
La legge stabilisce dei limiti precisi per l’utilizzo della cassa integrazione. Ad esempio:
- La Cassa Integrazione Ordinaria (CIGO) può essere concessa per un massimo di 52 settimane in un biennio mobile.
- La Cassa Integrazione Straordinaria (CIGS), prevista per crisi aziendali più profonde, può essere richiesta per un massimo di 24 mesi in un quinquennio mobile, salvo eccezioni specifiche.
Superare questi limiti significa che l’azienda deve cercare altre soluzioni per affrontare la crisi, come piani di formazione o riconversione del personale.
Come supportare l’impresa durante la cassa integrazione
La gestione della cassa integrazione è un processo complesso che richiede una pianificazione attenta e la valutazione di strumenti alternativi per supportare la crescita aziendale.
Proprio in queste fasi delicate, realtà come Deaform possono offrire alle aziende un supporto concreto nella gestione delle risorse umane e nella formazione del personale.
Investire nella formazione continua, anche durante periodi di inattività parziale, può rappresentare un vantaggio strategico per l’impresa, trasformando una situazione di crisi in un’occasione per migliorare le competenze dei lavoratori.
Se vuoi saperne di più sulla cassa integrazione o sulle opportunità offerte dai consulenti del lavoro, non esitare ad approfondire con le risorse giuste.
Una gestione efficace delle risorse umane può fare davvero la differenza per il futuro della tua impresa.