I lavoratori fragili sono individui con specifiche condizioni di salute che rendono rischioso frequentare ambienti lavorativi esposti a virus o malattie, spingendo quindi alla preferenza per il lavoro da remoto o agile. Per essere riconosciuta, questa condizione deve essere certificata da un medico competente.
Approfondiamo nel prossimo paragrafo chi sono i lavoratori fragili.
Chi sono i lavoratori fragili?
I lavoratori fragili sono tutti coloro che secondo l’articolo 3, comma 3 della legge 5 febbraio 1992, n.104 rientrano in una di queste condizioni:
- Dipendenti pubblici o privati con certificazione di disabilità grave.
- Persone a rischio per immunodepressione, patologie oncologiche o sottoposte a terapie salvavita.
- Pazienti con immunità compromessa per motivi come trapianti, terapie specifiche, dialisi o patologie gravi.
- Donne in gravidanza.
In casi eccezionali, persone che sono esentate dalle vaccinazioni contro l’infezione da COVID, per motivi sanitari.
Quali sono le patologie per i lavoratori fragili
I lavoratori considerati fragili, ai fini dell’accesso al lavoro agile, devono soddisfare specifici criteri medici. Tra questi, alcune delle patologie rilevanti includono:
- Cardiopatia ischemica;
- Fibrillazione atriale;
- Scompenso cardiaco;
- Ictus cerebrale;
- Diabete mellito;
- Bronco-pneumopatia ostruttiva cronica;
- Epatite cronica;
- Obesità marcata.
Tali condizioni sono state identificate come fattori che possono incrementare il rischio in ambienti di lavoro esposti a virus. Per affrontare questa situazione, è stata estesa la possibilità di lavorare da remoto fino al 31 marzo 2024, estensione che segue le precedenti scadenze stabilite per fine 2023. Questo provvedimento coinvolge soprattutto i lavoratori del settore privato, mentre nel settore pubblico è necessaria l’approvazione dei dirigenti per adottare tale modalità di lavoro.
Dall‘1 aprile 2024, lavoratori fragili e genitori con figli minori di 14 anni nel settore privato possono proseguire con lo smart working tramite accordi individuali col datore di lavoro, non più con la modalità semplificata precedente. Nel settore pubblico, lo smart working è permesso per problemi gravi di salute o familiari, sempre previa autorizzazione dei dirigenti, che stabiliscono le condizioni tramite accordi personalizzati.
Quali sono le condizioni dello smart working per i lavoratori fragili?
Lavoro agile per lavoratori fragili: chi ne ha diritto
Nel contesto italiano, la normativa sul lavoro agile differisce tra i settori pubblico e privato, e tra diverse categorie di lavoratori.
Per i lavoratori fragili e i genitori di figli sotto i 14 anni nel settore privato, lo smart working è possibile attraverso accordi individuali negoziati direttamente con il datore di lavoro. Invece, nella pubblica amministrazione, sia i lavoratori fragili sia i genitori possono accedere allo smart working, ma ciò richiede l’approvazione dei dirigenti, che stipulano accordi basati su specifiche esigenze organizzative e personali.
Questi accordi riflettono la flessibilità necessaria per adattarsi alle circostanze individuali, pur mantenendo la produttività e l’efficienza amministrativa.
Normative di riferimento
Nel 2024, la normativa relativa allo smart working per i lavoratori fragili si basa su specifici riferimenti legislativi. I principali sono:
- Decreto Legge n. 145 del 18 ottobre 2023, successivamente convertito nella Legge n. 191 del 15 dicembre 2023. Questa legge proroga fino al 31 marzo 2024 le disposizioni per facilitare lo smart working per i lavoratori con figli minori di 14 anni e per i lavoratori riconosciuti come fragili nel settore privato.
- Legge n. 81 del 22 maggio 2017: questa legge stabilisce i principi del lavoro agile, permettendo un’organizzazione del lavoro per obiettivi, indipendente da vincoli di orario o sede di lavoro, con l’ausilio di tecnologie che facilitano la flessibilità.
- Direttiva sul lavoro agile 2024 per la Pubblica Amministrazione: emanata a fine 2023, regola il lavoro agile nella pubblica amministrazione, enfatizzando la necessità di accordi individuali che rispondano a situazioni di salute o necessità familiari serie.
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