Come è accaduto in diversi settori, anche in quello agricolo ed energetico ci sono state significative innovazioni tecnologiche che hanno rappresentato un’importante opportunità.
Un esempio perfetto è l‘impianto agrivoltaico, un sistema che integra pannelli solari sopra i campi coltivati.
Questi pannelli non solo producono energia rinnovabile, ma forniscono anche ombra alle colture sottostanti, migliorando così la resa agricola e proteggendo le piante da condizioni climatiche estreme.
L’energia prodotta può essere utilizzata per alimentare le attività agricole, venduta alla rete elettrica o immagazzinata per un uso futuro. L’installazione di impianti agrivoltaici rappresenta anche un’interessante opportunità di business: permette di diversificare le entrate, promuovere la sostenibilità, accedere a incentivi governativi e, in alcune condizioni climatiche, aumentare la produttività delle colture.
Approfondiamo nei prossimi paragrafi cos’è un impianto agrivoltaico e come funziona.
Che cos’è un impianto agrivoltaico?
Un impianto agrivoltaico è un sistema innovativo che combina l’uso dei pannelli agrivoltaici con l’agricoltura tradizionale. In pratica, si tratta di un impianto di energia solare che utilizza pannelli solari installati sopra i campi coltivati.
L’energia prodotta può essere utilizzata per alimentare le attività agricole, venduta alla rete elettrica o immagazzinata per un uso futuro, rendendo l’impianto agrivoltaico una soluzione sostenibile e versatile per la gestione dei terreni agricoli.
La normativa che disciplina gli impianti agrivoltaici in Italia è il Decreto Legislativo 199/2021, che recepisce la direttiva europea RED II (direttiva (UE) 2018/2001).
Questo decreto promuove l’uso di energia da fonti rinnovabili e stabilisce le linee guida per la realizzazione e gestione degli impianti agrivoltaici.
Tra i punti chiave previsti, vi è la necessità di progettare gli impianti in modo da massimizzare sia la produzione agricola che energetica, adottando soluzioni tecnologiche innovative.
Gli impianti devono garantire una sinergia tra produzione elettrica e attività agricole, senza interferire con queste ultime. I pannelli solari devono essere installati in modo da non ostacolare le coltivazioni sottostanti.
Inoltre, è richiesto un sistema di monitoraggio che valuti l’impatto dell’impianto sulle colture, considerando aspetti come il risparmio idrico e la resa agricola.
Infine, è essenziale monitorare l’effetto dell’impianto sull’ambiente, inclusi la fertilità del suolo, il microclima e la resilienza ai cambiamenti climatici.
Questi requisiti assicurano che gli impianti agrivoltaici siano sostenibili e ottimizzino sia la produzione energetica che agricola, minimizzando l’impatto ambientale.
Approfondiamo ora nei prossimi paragrafi costi e guadagni di un impianto agrivoltaico.
Quanto costa un impianto agrivoltaico?
Il costo di un impianto agrivoltaico dipende da vari fattori, tra cui la potenza dell’impianto e le specifiche del terreno.
In media, un impianto di 25 kW può costare intorno ai 23.900 euro, mentre uno da 100 kW può arrivare a superare gli 81.500 euro. Per impianti di dimensioni maggiori, i costi vengono solitamente calcolati su misura.
In generale è sempre consigliabile richiedere un preventivo personalizzato per ottenere una stima accurata dei costi, che includa anche eventuali spese di manutenzione e gestione a lungo termine.
Quanto si guadagna con un impianto agrivoltaico?
I guadagni derivanti da un impianto agrivoltaico variano a seconda della quantità di energia prodotta e del prezzo di vendita dell’energia stessa.
Inoltre, gli incentivi governativi possono coprire una parte significativa dei costi di installazione, fino all’80% in alcuni casi, aumentando notevolmente la redditività del progetto.
Oltre alla vendita di energia, i benefici includono la possibilità di migliorare la resa agricola grazie all’ombra fornita dai pannelli solari, contribuendo a ridurre i costi operativi complessivi.
Chi può realizzare un impianto agrivoltaico?
Gli impianti agrivoltaici possono essere realizzati da agricoltori, cooperative agricole, proprietari terrieri e aziende operanti nel settore energetico.
È necessario avere conoscenze specifiche sia sulle tecnologie solari che sulle pratiche agricole, oltre a una buona comprensione delle normative vigenti.
Spesso è consigliabile rivolgersi a esperti del settore che possano assistere in tutte le fasi del progetto, dalla progettazione all’installazione e alla manutenzione, assicurando il rispetto di tutti i requisiti tecnici e normativi.
Per diventare leader nel settore delle aziende Green, è fondamentale possedere competenze specifiche sia sulle tecnologie solari, sia sulle pratiche agricole, oltre a una solida comprensione delle normative vigenti.
Acquisire queste conoscenze non solo porterà un vantaggio competitivo, ma consentirà noanche di essere riconosciuti come un’azienda ecosostenibile.
È fortemente consigliato che le aziende si formino adeguatamente per sfruttare al massimo le risorse green e per seguire in modo accurato tutte le fasi necessarie: dalla progettazione all’installazione, fino alla manutenzione, garantendo il rispetto di tutti i requisiti tecnici e normativi.
In questo contesto, Fondimpresa lancerà presto un bando “green” rivolto alle aziende che stanno intraprendendo una trasformazione ecosostenibile.
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