Tra i contratti di lavoro disponibili, il contratto di apprendistato è sicuramente uno dei più vantaggiosi. Esso, infatti, permette di stipulare un accordo tra aziende e lavoratori che prevede un periodo di formazione professionale e diversi sgravi fiscali per le aziende. Non tutte le aziende, però, possono usufruirne e, pertanto, è bene verificare se si è in possesso dei termini specifici che regolano il contratto di apprendistato e quali sono i requisiti che permettono ai lavoratori di accedervi. Vediamo allora, punto per punto, quali sono gli elementi distintivi di un contratto da apprendistato.
Contratto apprendistato: cos’è e quali sono i suoi termini?
Come previsto dal D.Lgs. 15 giugno 2015, il contratto di apprendistato è un contratto di lavoro che viene stipulato tra i datori di lavoro e dipendenti, con età massima di 29 anni. Si tratta di una tipologia di contratto particolarmente vantaggiosa, soprattutto per gli imprenditori. In pratica, esso consiste in un contratto che vede coinvolti due soggetti: da una parte vi sono i datori di lavoro, che forniscono delle condizioni lavorative volte alla formazione e alla specializzazione del dipendente, dall’altra quest’ultimi, impegnati in un percorso formativo professionale, affinano le proprie competenze al fine di diventare professionisti del settore. Al termine del contratto di formazione e lavoro, quindi, il lavoratore dipendente potrà essere assunto a tempo indeterminato presso l’azienda nella quale ha svolto il periodo di apprendistato, poiché avrà acquisito tutte le competenze necessarie per lo svolgimento della professione.
Questo contratto prevede diversi periodi di durata, che possono variare da un minimo di 6 a un massimo di 36 mesi. Ovviamente, questa scelta dipende sia dalla tipologia di professione che consente un contratto di questo tipo, sia dalla scelta personale dei datori di lavoro. Tuttavia, esistono diversi tipi di apprendistato, proprio in funzione della durata e dell’acquisizione delle competenze necessarie relative alla professione. Vediamo, quindi, più nello specifico quali sono i termini del contratto di apprendistato sia relativi alla durata che alla tipologia.
Tipi di apprendistato: quante e quali sono le differenze contrattuali?
In virtù delle molteplici tipologie di professione, esistono diversi tipi di apprendistato. Queste tipologie di contratto differiscono tra loro per gli obiettivi professionali da raggiungere. In base a questa distinzione le tipologie di apprendistato si suddividono in:
- apprendistato per la qualifica professionale: rivolto principalmente a chi è impegnato in percorsi formativi, si tratta di una tipologia di apprendistato particolarmente adatta per conciliare l’esperienza di studio con quella pratica, affine all’inserimento nel mondo del lavoro;
- apprendistato professionalizzante: per l’apprendimento lavorativo e al quale potranno accedervi i soggetti in età lavorativa compresa tra i 18 e i 29 anni; all’interno del contratto di apprendistato professionalizzante sono quindi definiti gli obiettivi che, al termine del contratto, gli apprendisti avranno dovuto raggiungere; inoltre, questo contratto prevede anche degli obblighi per i datori, in quanto dovranno rendere tale contratto a tempo indeterminato, una volta terminato il periodo;
- apprendistato di alta formazione: prettamente focalizzato sul conseguimento del diploma di istruzione secondaria, di una laurea o anche un dottorato di ricerca da parte dei soggetti interessati. Questo tipo di contratto, in particolare, permette di agevolare l’ingresso dei più giovani nel mondo del lavoro.
Durata contratto apprendistato: quali sono le diverse tipologie di contratto?
Essendo disponibili diversi tipi di apprendistato, è opportuno delineare le differenze non solo in base ai termini contrattuali degli stessi, ma anche in base alla durata del contratto di apprendistato. In particolare:
- il contratto di apprendistato per la qualifica professionale non può essere stipulato per più di tre anni;
- il contratto di apprendistato professionalizzante, invece, ha una durata variabile proprio perché sono variabili i diversi ambiti lavorativi di applicazione; solitamente, però, questo tipo di contratto possiede una valenza minima di 6 mesi fino a un massimo di 3 anni;
- l’apprendistato di alta formazione, infine, ha anch’esso una durata variabile in base a quelli che sono i percorsi di studi che i soggetti interessati intendono conseguire; inoltre, la durata di questo tipo di contratto è soggetta anche alle differenti normative e accordi vigenti tra le Regioni o Province Autonome e i vari enti professionali, come le università o gli istituti di formazione professionale.
Contratto di apprendistato: quali sono i vantaggi per chi assume?
Quali sono i vantaggi che un’azienda ricava dallo stipulare contratti di apprendistato? Sicuramente, il primo vantaggio è quello di poter formare i futuri dipendenti aziendali in base alle reali esigenze dell’azienda. Grazie ai contratti da apprendista, infatti è possibile non solo formare i propri dipendenti dal punto di vista professionale, ma anche di fornire la forma mentale propria dell’azienda. Inoltre, questo genere di contatto consente di integrarsi completamente all’interno dell’organico aziendale.
Il secondo vantaggio dei contratti di apprendistato, invece, riguarda gli sgravi fiscali di cui le aziende godono stipulando questo tipo di contratti. Le agevolazioni contributive previste da questo tipo di contratto, infatti, permettono alle aziende di poter recuperare le spese contributive sostenute per i dipendenti. Un vantaggio di non poco conto considerato il costo che ogni lavoratore comporta nel bilancio aziendale alla voce personale.
Il terzo vantaggio, infine, riguarda le possibilità di formazione dei lavoratori, che possono essere di diverso tipo. È possibile, infatti, effettuare sia una formazione interna – cioè all’interno degli stabilimenti aziendali, con affiancamenti a tutor o referenti – oppure esterna, rivolgendosi a enti di formazione, come Deaform, specializzati nella formazione dei lavoratori.
In conclusione, il contratto apprendistato costituisce una valida opportunità per le aziende. Con esso, infatti, è possibile indirizzare e formare i dipendenti verso la professione e farli integrare perfettamente nel mondo del lavoro.